Firenze, Palazzo Incontri, via dei Pucci, 1
Lo schema di nuovo codice dei contratti pubblici, che ha visto la luce dopo il lavoro della Commissione speciale istituita dal Consiglio di Stato, è il tentativo di dare risposte alle richieste del mercato e degli operatori, principalmente imperniate sul bisogno di una maggiore semplificazione e di una più efficace flessibilità degli strumenti normativi a disposizione delle stazioni appaltanti. La novità più significativa del nuovo progetto di codice è sicuramente la prima parte dedicata ai principi. Non si tratta soltanto dell’aggiungere un segmento all’ormai complesso sistema normativo che, soprattutto in virtù delle direttive UE, l’ordinamento dedica ad appalti e concessioni. L’ambizione del testo è quella di enunciare principi guida per l’interpretazione e applicazione degli istituti. Il principio del risultato, quello della fiducia nella stazione appaltante, della buona fede, della tutela dell’affidamento, dell’apertura alla rinegoziazione in costanza di sopravvenienze, della digitalizzazione, puntano a modificare in modo sensibile l’impatto di questa normativa. È in discussione il primato assoluto, forse troppo semplicisticamente sinora riconosciuto, del principio di concorrenza rispetto all’efficienza dell’azione amministrativa; si punta a superare l’idea che la prevenzione della corruzione possa essere – circostanza inedita in Europa al di fuori della recente esperienza italiana – una delle principali chiavi di lettura di questa disciplina; si cerca di rilanciare la discrezionalità amministrativa frenata e compressa dal fenomeno comunemente definito della “paura della firma”; si guarda con fiducia all’utilizzo dell’intelligenza artificiale come strumento essenziale per il massimo efficientamento dell’azione amministrativa, pur nella difficoltà di coordinamento con i principi di trasparenza e di autonomia della decisione umana.
Il convegno si propone di riflettere su questi principi e sulle loro molteplici declinazioni atteso che i principi – per riprendere le parole di Betti – sono caratterizzati da eccedenza di contenuto assiologico. Sicchè se ne deve estrarre il precipitato precettistico rilevante e adeguato al caso specifico.
Nello stesso tempo il convegno si propone di mettere in luce le interconnessioni tra principi che danno luogo a delicate problematiche di bilanciamento. Senza dimenticare che il primo e principale banco di prova sarà l’attuazione del PNRR, su cui l’amministrazione italiana è chiamata ad un impegno senza precedenti.
Il convegno si avvarrà non solo di autorevoli studiosi della materia specifica nonché della teoria generale del diritto amministrativo, ma anche di qualificati esponenti di talune fra le stazioni appaltanti di maggior rilievo del nostro Paese che non mancheranno di mettere sul tavolo le tante ragion pratiche che incombono sulla disciplina dei contratti pubblici.
PROGRAMMA
Saluto introduttivo. I principi nel codice
Luigi Carbone
Presidente di Sezione del Consiglio di Stato
Presiede
Daria de Pretis
Vice Presidente della Corte Costituzionale
Università di Trento
Introduzione
Giuseppe Morbidelli
Presidente Fondazione Cesifin “Alberto Predieri”
Emerito Sapienza Università di Roma
Il risultato
Fabio Cintioli
Università degli Studi internazionali di Roma
La fiducia
Giulio Napolitano
Università degli Studi Roma Tre
La digitalizzazione
Gabriele Carlotti
Presidente di sezione del Consiglio di Stato
Principio di conservazione dell’equilibrio contrattuale
Barbara Marchetti
Università di Trento
L’attuazione dei principi e le esigenze della stazione appaltante
Claudio Oriolo
Direttore affari legali, societari e compliance Rete Ferroviaria Italiana
Principi e finalità del codice dei contratti pubblici: le peculiarità dei settori speciali
Giuseppe Del Villano
Direttore Corporate Affairs del Gruppo Terna
Conclusioni
Guido Corso
Emerito Università degli Studi Roma Tre
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