di Orlando Roselli
Passigli Editori, 2023
Da almeno 40 anni si discute della necessità di riforme costituzionali, con esiti parziali ed inadeguati. Il rischio è, ancora una volta, non realizzare le riforme di cui il Paese ha sempre maggiore necessità.
Il sistema politico sembra condannato ad un masochistico stallo che si traduce nel ripetere inconcludenti contrapposizioni.
Eppure, pervenire a riforme costituzionali condivise è nell’interesse di tutte le forze politiche presenti in Parlamento: di quelle di opposizione, perché altrimenti sono destinate all’irrilevanza; di quelle di maggioranza, perché altrimenti corrono il rischio di vedere vanificate le scelte dall’esito non confermativo di un referendum ex art. 138 della Costituzione.
Una strategia riformatrice condivisa può dunque giovarsi della leva potentissima del comune interesse: iniziando da riforme di estremo rilievo ma a “bassa intensità conflittuale”, onde pervenire, in un clima più collaborativo, ad affrontare i temi più controversi.
Questo sintetico contributo è scritto nello stile di chi vuole colloquiare al contempo e con chi è chiamato a responsabilità politiche e con chi nell’opinione pubblica ha a cuore il futuro del nostro Paese.
Orlando Roselli, costituzionalista. Già Professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico nell’Università di Firenze. Tra i suoi volumi più recenti, Riflessioni sulle trasformazioni della dimensione giuridica (2011); Scritti per una Scienza della formazione giuridica (2012); Diritti, valori, identità. Scritti di diritto e letteratura e sul linguaggio come strumenti di comprensione della dimensione giuridica (2016). Ha curato l’intervista: Paolo Grossi, Il diritto in una società che cambia. A colloquio con Orlando Roselli (2018) e, tra gli altri, i volumi Cultura giuridica e letteratura nella costruzione dell’Europa (2018); Cinema e diritto. La comprensione della dimensione giuridica attraverso la cinematografia (2020); Le arti e la dimensione giuridica (2020).
SHARE THIS: