Contenuti:
Premessa alla II Edizione
Introduzione
Parte Prima: L’effettività della tutela nel processo amministrativo e il problema dei regolamenti
Sezione Prima:
I. Effettività della tutela giurisdizionale e processo amministrativo dopo la legge 21 luglio 2000, n. 205. Lo sviluppo del processo oltre l’annullamento
II. Cognizione sul fatto e giurisdizione piena, di spettanza, concentrata. Giurisdizione di diritto soggettivo e selezione giudiziale degli interessi
III. Effettività della tutela e giurisdizione sui regolamenti
IV. Segue. Le critiche dottrinali nei confronti del giudizio amministrativo in tema di regolamenti
V. Le altre forme di tutela sui regolamenti
La disapplicazione dei regolamenti del giudice ordinario. La Corte costituzionale ed i regolamenti. La tesi di Mortati. Esposito e la sindacabilità del “diritto vivente regolamentare”
VI. Segue. Attualità della questione e prospettive di riforma
Sezione Seconda:
VII. Il potere regolamentare del Governo. In particolare: regolamenti indipendenti, di delegificazione e principio di legalità
VIII. Segue. Delegificazione e nullità del regolamento
IX. Il potere regolamentare dopo la riforma del titolo V della Costituzione attuata con la legge cost. 18 ottobre 2001, n. 3
X. Segue. La seconda edizione della fuga dal regolamento. La crisi del nuovo parallelismo tra potere legislativo e potere regolamentare. Le ragioni della flessibilità e la sussidiarietà dinamica
XI. Segue. I riflessi della flessibilità interpretativa e della sussidiarietà dinamica sul potere regolamentare statale. Orientamenti della Corte costituzionale e del Consiglio di Stato
XII. Segue. Il sistema delle Conferenze. Accordi, intese e competenze per materia sui regolamenti
XIII. Segue. I regolamenti degli enti territoriali. Invalidità del regolamento. “Risultato” e principi generali
XIV. Le prospettive ed i limiti del potere regolamentare statale. Indicazioni ricostruttive. L’art. 5 del codice dei contratti pubblici (d.lgs. n. 163/2006)
XV. Segue. Le vie di sbocco per il potere regolamentare statale: a) Corte cost., sent. n. 303/2003; b) le materie trasversali; c) gli accordi in Conferenza Stato-Regioni. –
XVI. Segue. Accordi Stato-Regioni ed efficacia specificativa. Fondamento e riflessi processuali
XVII. I regolamenti degli enti locali. La portata dell’art. 117, 6° comma, nella dottrina. Principio di legalità ed esigenza di una lettura sistematica. Il problema della cedevolezza
Sezione Terza:
XVIII. Regolamenti delle autorità indipendenti. Introduzione al tema. Il potere di regolazione
XIX. Il primo livello: il fondamento costituzionale del potere normativo delle autorità
XX. Il secondo livello. I regolamenti delle autorità in relazione al principio di legalità ed alle riserve di legge. Le opinioni favorevoli ai regolamenti “per obiettivi” ed ai poteri impliciti
XXI. Segue. Le opinioni che affermano la prevalenza del principio di legalità sostanziale e delle riserve di legge sul potere normativo delle autorità
XXII. Segue. I principi e le garanzie dell’ordinamento nei riguardi dei regolamenti “per obiettivi”. Ancora sui limiti al potere regolamentare
XXIII. Il terzo livello. Regolamenti delle autorità indipendenti e garanzie procedimentali. – XXIV. Segue. L’art. 23 della legge n. 262/2005 (legge “sul risparmio”). Obbligatorietà della motivazione e del procedimento per consultazione
XXV. Segue. L’AIR (analisi di impatto della regolamentazione)
XXVI. I vizi del procedimento di consultazione pubblica e l’art. 21-octies della legge n. 241/1990
Sezione Quarta:
XXVII. Prime considerazioni ricostruttive. Poliformismo del potere regolamentare e tutela giurisdizionali
Parte Seconda: Le origini del processo amministrativo sui regolamenti
I. I limiti al potere regolamentare nel pensiero di Cammeo e Orlando
II. Segue. Analogie e diversità tra atto amministrativo e atto normativo ai fini del controllo di giurisdizione
III. Il regolamento e la teoria formale-sostanziale: il regolamento come atto amministrativo “improprio”. Tutela dei diritti e dell’interesse legittimo oppositivo nello Stato liberale. Il fondamento di legalità del regolamento nel pensiero di Zanobini
IV. La giurisprudenza degli anni ’30 e il favor per un controllo speciale sui regolamenti: il caso De Marco-Comune di Napoli e il caso Bacherini-Comune di Firenze
V. Le resistenze dottrinali alla equiparazione dei regolamenti agli atti amministrativi ai fini del controllo giurisdizionale. La svolta del Consiglio di Stato nel caso Cosentini-Comune di Perugia. Disapplicazione in via d’eccezione
VI. Segue. Disapplicazione e questioni pregiudiziali
VII. La giurisprudenza classica ed il principio per il quale il giudice amministrativo annulla e non disapplica i regolamenti, al pari degli atti amministrativi
VIII. La dottrina successiva e la qualificazione del regolamento come atto normativo
IX. Considerazioni conclusive e prospettive per la giurisprudenza
Parte Terza: Il processo amministrativo e gli atti generali
I. L’impugnazione e l’annullamento degli atti amministrativi generali davanti al giudice amministrativo
II. Le ragioni dell’omologazione degli atti amministrativi generali ai regolamenti nel processo amministrativo. L’incerta linea distintiva tra le due figure
III. Segue. Giudizio sui regolamenti e discrezionalità amministrativa
IV. I tratti distintivi del sindacato giurisdizionale sugli atti amministrativi generali
V. Il sindacato di ragionevolezza sugli atti amministrativi generali. Discrezionalità e profondità del controllo
VI. Fondamento e limiti del potere di emanare atti di predeterminazione delle decisioni amministrative future. Implicazioni sul piano del sindacato giurisdizionale
VII. Sindacato sulla discrezionalità amministrativa e sindacato sulle norme. Il caso degli atti amministrativi generali
Parte Quarta: Giurisdizione di diritto soggettivo e linee di tendenza della giurisprudenza
I. La giurisprudenza classica sull’impugnazione dei regolamenti e le ambiguità tra la giurisdizione di diritto soggettivo e diritto oggettivo
II. La tesi di Alberto Romano e la distinzione tra volizione-azione e volizione preliminare
III. Volizione-azione e volizione preliminare nella giurisprudenza. Effetto lesivo e legittimazione a ricorrere
IV. Le linee di tendenza della giurisprudenza. Volizioni preliminari e centralità dell’atto applicativo
V. Segue. Sindacato di ragionevolezza e giudicato conformativo: la divaricazione tra giudizio sui provvedimenti e giudizio sui regolamenti. Lo scrutinio di ragionevolezza della Corte costituzionale e quello del giudice amministrativo
VI. Le linee di tendenza della giurisprudenza. Inoppugnabilità della volizione-azione e disapplicazione: il caso Santex e la compatibilità del termine di decadenza col principio comunitario di effettività della tutela giurisdizionale
Parte Quinta: Disapplicazione e sindacato di ragionevolezza
I. La disapplicazione del regolamento secondo Cons. Stato, sez. V, n. 154/1992
II. La dottrina classica favorevole alla disapplicazione del giudice amministrativo
III. La disapplicazione e il bilanciamento dei valori costituzionali contrapposti
IV. Disapplicazione dei regolamenti e risoluzione di antinomie tra le fonti. La disapplicazione “normativa”. – V. Disapplicazione normativa e diritto comparato
VI. Segue. In particolare, la portata del sindacato nell’ordinamento tedesco
VII. Disapplicazione e giurisdizione esclusiva
VIII. Il punto di arrivo del giudice amministrativo: la distinzione tra disapplicazione provvedimentale e disapplicazione normativa
IX. Disapplicazione normativa e giudicato
X. Disapplicazione normativa facoltativa e disapplicazione normativa obbligatoria
XI. Ragionevolezza e sindacato sui limiti del potere regolamentare nella più recente giurisprudenza
Parte Sesta: Considerazioni conclusive
I. Il punto di arrivo della ricerca. Riepilogo
II. Problemi aperti. Disapplicazione “normativa”, antinomie, eccesso di potere e principi generali dell’azione amministrativa
III. Segue. Il sindacato sulla volizione preliminare e la pubblicità delle decisioni di annullamento
IV. Ancora sulle caratteristiche del moderno potere regolamentare
V. Gli standard di una tutela effettiva sui regolamenti. Il principio di necessaria adeguatezza della tutela
VI. Gli standard di tutela e il sindacato del giudice amministrativo
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