30 settembre 2022 – Palazzo Incontri, Firenze
Il ruolo delle banche centrali è venuto mutando in modo significativo a seguito delle due crisi sistemiche, quella finanziaria e dei debiti sovrani del 2008-2011 e quella da pandemia Covid-19. Fino ad allora le banche centrali miravano sostanzialmente a fissare il tasso di interesse, tramite regole strumentali e “targeting rules”, per perseguire obbiettivi di contrasto all’inflazione. Con lo scoppio della crisi finanziaria è emersa una questione, già messa in luce negli anni a cavallo dei due secoli, se non si dovesse contemplare, come obbiettivo, anche la stabilità finanziaria e quindi il monitoraggio del prezzo delle attività che compongono i bilanci delle banche commerciali e degli intermediari finanziari. In effetti, la politica monetaria influisce sui prezzi delle attività e questi, a loro volta, sono un canale fondamentale per la sua trasmissione all’economia reale. I titoli degli attivi sono infatti utilizzabili dalle imprese come collateral per accedere ai finanziamenti delle loro iniziative. Inoltre, le banche centrali si sono viste conferire la responsabilità della vigilanza micro e macro-prudenziale, una funzione che ha inevitabilmente interagito con la politica monetaria.
Per ovviare alla crisi finanziaria e la crisi da pandemia, sfociate in episodi di forte recessione, le banche centrali hanno svolto un ruolo di lender of last resort e hanno sviluppato una serie di strumenti non convenzionali, come il Quantitative easing e il Forward guidance. Inoltre, per prima la Fed ha previsto una revisione della soglia del 2% dell’inflazione, ammettendo una fascia di oscillazione a seconda del ciclo. La BCE si è di fatto adeguata. Per di più, senza un sistema finanziario resiliente, la politica monetaria perde di efficacia e può anche rischiare di perdere l’indipendenza, per cui gli interventi non convenzionali muovono anche in questa direzione.
Interventi come l’acquisto di titoli del debito pubblico, anche di non buona qualità, emessi da stati in crisi di sostenibilità, segnano il passaggio dalla così detta dominanza monetaria (indipendenza della banca centrale, ed obbiettivo esclusivo di contrasto all’inflazione) alla dominanza fiscale (politica monetaria subordinata all’obbiettivo di aiutare il governo a finanziare, in un contesto di recessione, la sua spesa pubblica). Tuttavia, questa fase è ora in via di superamento in quanto il nuovo scenario, che si è venuto a creare dopo l’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia, contempla il ritorno dell’inflazione su livelli preoccupanti, con cui le banche centrali debbono necessariamente confrontarsi. Più in generale, quindi, con l’allargamento dell’ampiezza di cicli economici, e quindi con fasi recessive e deflattive seguite dalla rapida ripresa dell’inflazione, è indispensabile coordinare politica monetaria e fiscale, mediando tra le due dominanze.
Infine, sia la FED che la BCE si stanno confrontando con due nuovi temi di grande attualità: la digitalizzazione e i cambiamenti climatici, entrambi in grado di influire sulla stabilità finanziaria globale. In particolare, le due banche centrali stanno predisponendosi all’istituzione di una moneta digitale e si sono dette pronte ad allargare la loro strumentazione al fine di delineare una politica monetaria “verde”.
Sembra quindi di poter concludere che le banche centrali, per contrastare le crisi sistemiche, purtroppo ricorrenti, saranno sempre di più chiamate a riconsiderare la loro funzione per perseguire, più o meno esplicitamente, obbiettivi più ampi ed estesi che unifichino il controllo monetario, la riduzione delle oscillazioni del prodotto nazionale, la tenuta della stabilità finanziaria e le transizioni digitale e ambientale.
Questo arricchimento dei compiti indubbiamente alimenta delle opportunità ma genera anche dei problemi.
PROGRAMMA
15.30 – 16.00 Saluti istituzionali e Introduzione
Presidente di Fondazione CESIFIN ‘Alberto Predieri’, Giuseppe Morbidelli
Presidente di European University Institute, Renaud Dehousse
Direttore di Florence School of Banking and Finance, Thorsten Beck
16.00 – 17.15 Tavola rotonda coordinata da un moderatore con 3 relatori
Giancarlo Corsetti (European University Institute)
Giovanni Ricco (University of Warwick)
Chiara Zilioli (ECB)
Moderatore: Alessandro Petretto (Fondazione CESIFIN ‘Alberto Predieri’)
17.15 – 17.45 Keynote e Conclusioni
Ignazio Visco (Banca d’Italia)
17.45 – 18.30 Cocktail
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